RESISTENZE IN SIC
Riscaldatore elettrico in Carburo di Silicio, consigliato per applicazioni ad alta temperatura fino a 1600°C.
Riscaldatore elettrico in Carburo di Silicio, consigliato per applicazioni ad alta temperatura fino a 1600°C.
Resistenza elettrica ampiamente utilizzata nei forni industriali ad alte prestazione, installabile sia orizzontalmente che verticalmente.
Ottimo riscaldatore utilizzabile in numerose applicazioni ed in atmosfere diverse (il tipo di gas utilizzato varia la massima temperatura operativa).
Caratteristica fondamentale di questo tipo di resistenza è senza dubbio l’elevata temperatura di utilizzo del riscaldatore sia in processi continui che intermittenti.
In realtà, questa caratteristica, è direttamente correlata con le temperature di processo, in quanto, su produzioni che necessitano di temperature oltre i 1400 °C, la resistenza, dovrebbe lavorare in continuo al fine di preservarne il ciclo di vita.
Proprio per questo è consigliabile, durante i periodi di fermo macchina, mantenere una temperatura dell’elemento a circa 900°C.
Le resistenze in carburo di Silicio (SIC), hanno come caratteristica peculiare, quella di variare il proprio valore resistivo in base alla temperatura dell’elemento.
A grandi linee, il loro valore resistivo è abbastanza alto quando la temperatura dell’elemento è bassa per poi scendere rapidamente fino a 2,5 / 3 volte il valore iniziale.
Questo comportamento, unito al fatto che i riscaldatori in carburo di silicio aumentano il loro valore ohmico con il passare del tempo, implica il fatto che, per un controllo stabile ed efficace e per allungare la vita dell’elemento, è consigliabile utilizzare dei Relè statici, con controllo VxI ad angolo di fase
Avendo questo tipo di resistenze la possibilità di essere montate sia in verticale che in orizzontale, ne fa degli elementi facilmente installabili e cambiabili.
Come per le resistenze in MoSi2, però, ci sono degli accorgimenti tecnici da valutare sia in fase di progettazione del forno, sia in fase di revamping dell’impianto.
Prima fondamentale è la distanza che ci deve essere tra elemento e coibente, in quanto se questa non rispetta determinati canoni, l’elemento non scambierebbe bene e sarebbe soggetto ad un breve ciclo di vita.
Altro fattore da valutare, è la verifica della costruzione del passaggio della parte fredda, in quanto, se l’alloggiamento è troppo aderente, le dilatazioni termiche porterebbero ad una rottura della resistenza.
Dal seguente grafico si può notare la variazione del valore ohmico della resistenza in funzione dell’aumento della temperatura.
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